Roberta esitò, piangendo. Non aveva decisione. – La prego… – . Si fece forza. – La prego… punisca la mia vulva…

Roberta esitò, piangendo. Non aveva decisione. – La prego… – . Si fece forza. – La prego… punisca la mia vulva…

L’uomo sorrise e disse verso Roberta di lievitare in ginocchio sul tavolo, e di mettersi verso quattro zampe. Lei non poté giacché cedere. Romano le si avvicinò da conformemente. La vulva di Roberta, esposta e unitamente le grandi labbra colorate di rossetto, epoca ciascuno spettacolo proprio comune, ed allettante. – cosicché bella ficona sugosa, – le disse, chinandosi sopra precedente e leccandola piano. Roberta rabbrividì sentendo la punta di Romano sul proprio genitali. – Sarà un genuino aggradare farla soffrire, – continuò Romano, spingendo con la striscia in mezzo le grandi bocca umide della fanciulla.

Si scostò di nuovo, e prese un’altra manciata di otto mollette. Contrariamente dalle altre, queste mollette erano state preparate a coppie, coppia mollette unite da un intenso, corto elastico. Romano prese le grandi bocca di Roberta frammezzo il pollice e l’indice, tirandole spietatamente, e applicandovi una fermaglio di ciascun due. Roberta lanciò un piagnucolio, mordendosi le bocca verso accettare il tormento. Romano poi applicò un’altra pinzetta a ciascun labbro della guaina di Roberta. Dal erotismo della fanciulla dunque pendevano quattro elastici, ognuno con una fermaglio ora inutilizzata all’estremità. Con ordine doloroso, Romano applicò tali mollette ai bordi delle autoreggenti di Roberta, una verso una. Gli elastici erano a sufficienza corti e forti da tirare con decisione le grandi bocca di Roberta direzione l’esterno. In quale momento tutte le mollette furono sistemate, Romano colpì la fanciulla mediante una violenta manata sulle natiche nude, e indi le infilò bruscamente paio dita nella guaina, spingendo mediante base. – Ti piace, vero, prostituta?

– Si, titolare… – lei, per mezzo di le lacrime giacché le rigavano le guance.

– Spalanca le cosce, ora, – disse.

Roberta obbedì, allargando le gambe. Le mollette tiravano penosamente le grandi bocca, e al momento una acrobazia dovette mordersi le bocca durante fermare un gemito. Romano si avvicinò verso adempiere quegli manifestazione lussurioso. Il clitoride di Roberta periodo interamente rivelato, e lui lo leccò per mezzo di bonaccia, facendola rabbrividire.

– Ti sto facendo quantità male alla fica, autentico? – le chiese, stuzzicandola quando la leccava.

– Si… signore, – pianse lei.

Romano sorrise e diede tre violenti pacche sul genitali spazioso della fidanzata, facendola sobbalzare a causa di l’improvviso cruccio. Perciò, prese nuovamente il riga. Avanti di colpirla, si spostò accanto al aspetto della ragazza, mostrandole l’oggetto. – allora questo punirà la tua grassa ficona, meretrice, – le disse. – Leccalo a causa di dimostrarmi la tua gratitudine a causa di il patimento che sto per infliggerti. Leccalo per mezzo di affetto puttana, meglio di modo lecchi il perbacco al tuo fidanzato.

Porse l’oggetto a Roberta, cosicché, proprio a dispetto di, dischiuse le bocca e iniziò verso leccarlo cortesemente. L’idea di sfiorare l’oggetto giacché stava in capitare consumato penosamente sulla sua fodero la faceva toccare del tutto impotente e sottomessa. Romano osservò quel puro servizio per un po’, ulteriormente ritrasse il righello e tornò appresso alla ragazza adultspace. – Conta, – le disse. Dunque, inflisse un anteriore, brusco urto col regolo, di spianato, sulla vulva aperta della fanciulla. Roberta questa avvicendamento non riuscì a bloccare un successo di strazio. – Uno… – contò ulteriormente. – Fa troppo… male… – piagnucolò, però Romano inflisse il secondo urto. – Due…. – contò ora lei.

Romano arrivò verso quattro, senza contare no ridurre la brutalità dei colpi. Roberta periodo vicina al estremità della sua idoneità di concedere il tormento. Romano se ne rese conto e fece una intervallo. – Sei semplice tre buchi, due chiappe e coppia poppe, schiava, ricordatelo. Dillo, coraggio, con metodo perché tu non possa dimenticarlo, – le intimò. Roberta ripeté quella detto bruciante: – sono solo… tre buchi, paio… – Romano la colpì di insolito, strappandole un originale gemito di dolore – coppia… chiappe… e due poppe, sovrano…

Romano la colpì ora. – Spero affinché questa rimprovero ti come adeguato, – le disse poi, riponendo il regolo. Girò attorno al tavolo, mettendosi di faccia per Roberta.

– Si… padrone… – piagnucolò lei. – Farò tutto esso affinché mi dirà….

– Esatto. Mi prospettiva affinchГ© dunque tu aspetto insieme quegli cosicchГ© ti chiedo, privato di esitazioni nГ© stupide lamentele. Nell’eventualitГ  che esiterai verso convenire ciГІ cosicchГ© ti viene ordinato, di nuovo un isolato assistente, ricominceremo da estremitГ . E’ ben lucente?

Roberta si asciugò le lacrime. – Si, dominatore, è chiaro, – disse.

– quantità ricco. Scendi dal tavolo, e mettiti verso quattro zampe in terra.

Roberta scese immediatamente dal tavolo. Si inginocchiГІ un’altra volta, mettendosi gattoni. Vide affinchГ© Romano prendeva un insolito oggetto dalla credenza; epoca un collana verso cani, di cuoio negro borchiato, col laccio. L’uomo le si avvicinГІ e le sistemГІ il collana al collottola. Roberta rabbrividГ¬, temendo affinchГ© l’uomo stringesse esagerazione, tuttavia non osando parlare. Romano chiuse la fibia del collarino, e si diresse fuori dal salotto. Roberta lo seguiva a quattro zampe, come un cagnolino.